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al testo di Loredana Savelli
ti uccidiamo come un cane
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roma, 4 gennaio 2012 fuggire dalle belve che uccidono i bambini lasciare i dolori coi dolori
accarezzare le colline che abbracciano il lago dondolarsi con una canzone
posare i piedi lentamente sulle impronte degli aironi fini come ideogrammi
leggere e dimenticare
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Carla de Falco
- 13/01/2012 22:12:00
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grande sensibilità. ancora ci ripenso e mi domando: perchè tanto male?
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Carla de Falco
- 13/01/2012 22:12:00
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grande sensibilità. ancora ci ripenso e mi domando: perchè tanto male?
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Giovanni Degli Esposti
- 06/01/2012 10:39:00
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"mi dondolerò con una canzone dolente..." Questi due versi mi portano a pensarti non in fuga dalle mostruosità del mondo bensì a condividere, con lanima, il dolore dellumanità. La passeggiata in riva al lago... sulle orme degli aironi, mi appare (questa è lemozione personale che mi trasferiscono i tuoi versi) come un ricerca, lungo gli ideogrammi delle orme, del messaggio arduo contenuto nella crudeltà delluomo. La ricerca e il dubbio come cammino di crescita verso una verità che sentiamo esistere in tutte le cose. Forse è davvero così che si arriva allAmore... anche se i dubbi ci straziano lanima. Versi di una sensibilità infinita, Loredana. Grazie!
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Maria Musik
- 05/01/2012 23:58:00
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Di fronte ai mostri generati dal sonno della ragione e dallassenza di un cuore, la voglia di fuggire per trovare un luogo sacro dove intonare il proprio canto funebre e distogliere gli occhi da tanto orrore, è più che comprensibile. In questo momento, però, io voglio costringermi a restare e guardare bene le vite spezzate. Non ho voglia di pregare, Dio mi perdoni: vorrei vedere Caino cadere fulminato a terra, schiantato dallira di Dio e degli uomini.
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Michela Zanarella
- 05/01/2012 23:14:00
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Sei riuscita a creare ottimi versi nonostante il tema drammatico e violento...complimenti, purtroppo queste realtà crudeli lasciano lamaro nellanima.
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